Benessere

Triptofano: proprietà, usi e controindicazioni di questo amminoacido

Che cos’è e a cosa serve il triptofano? Vediamo quali sono le sue proprietà e le controindicazioni da tenere bene a mente.

Amminoacido essenziale, il triptofano contribuisce al benessere psicofisico dell’organismo umano. Generalmente, non viene sintetizzato dall’uomo ed è assunto attraverso l’alimentazione. Quando ciò non è possibile, in commercio esistono molti integratori. Vediamo quali sono le proprietà, gli usi e le controindicazioni del triptofano.

Triptofano: proprietà e usi

Il triptofano è un amminoacido essenziale che non viene sintetizzato all’interno dell’organismo. Pertanto, deve essere assunto attraverso la dieta. Fortunatamente, si trova all’interno di parecchi alimenti, sia vegetali che animali. I cibi che lo contengono in dose maggiore sono: i cereali (come il farro e l’avena), i legumi (tipo fagioli, lenticchie e piselli), alcune verdure (come gli asparagi e gli spinaci) e alimenti altamente proteici (tipo le mandorle e le uova). Se non lo si assume attraverso la dieta, si può prendere il triptofano sotto forma di integratore.

In ogni modo, questo amminoacido è precursore di importanti molecole, come la serotonina, la melatonina e la vitamina B3. Pertanto, è fondamentale per la regolazione dell’umore, dei ritmi sonno-veglia e per la regolazione del restringimento e dilatazione dei vasi sanguigni. Non solo, agisce anche sull’appetito, sulla sessualità, sulla motilità intestinale e sul benessere mentale.

Triptofano: effetti collaterali e controindicazioni

Il triptofano apporta tantissimi benefici, per cui è importante introdurlo attraverso l’alimentazione. Laddove la dieta non sia equilibrata, è consigliato assumerlo sotto forma di integratore. Prima di inserirlo nella propria quotidianità, però, è bene conoscere il triptofano e le controindicazioni. Quanti seguono terapie antidepressive devono fare attenzione perché l’amminoacido potrebbe interferire con i farmaci.

Allo stesso modo, dovrebbero tenersene alla larga coloro che hanno problemi renali o epatici, chi soffre di eosinofilia e le donne in gravidanza e allattamento. Tra gli effetti collaterali più diffusi abbiamo: sonnolenza, bruciori e dolori allo stomaco, eruttazioni, gonfiori addominali, nausea, vomito, diarrea, perdita dell’appetito, mal di testa, sensazione di avere la testa leggera, secchezza delle fauci, vista sfocata, debolezza muscolare e problemi nella sfera sessuale.

Fabrizia Volponi

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