Benessere

Tic nei bambini, quasi mai c’è da preoccuparsi: occhio solo al tipo di movimento

I tic nei bambini non sono quasi mai preoccupanti, ma è necessario fare attenzione al tipo di movimento involontario.

Molti genitori si allarmano, ma, nella maggior parte dei casi, i tic nei bambini spariscono in modo del tutto naturale entro un anno dalla comparsa. Alcune situazioni, però, richiedono una valutazione più approfondita da parte di uno specialista. Vediamo quando preoccuparsi dei tic infantili e quando, invece, è bene lasciare i bimbi tranquilli.

Tic nei bambini: quasi mai c’è da preoccuparsi

I tic nei bambini, così come quelli che compaiono in età adulta, sono dei movimenti involontari, fisici o vocali, ripetitivi e improvvisi. Riconoscerli non è per niente difficile. In primis, i tic infantili non hanno continuità, per cui possono presentarsi in un dato momento della giornata, scomparire per molto tempo e riapparire ancora. Dalle palpebre che sbattono alle spalle che si alzano, passando per il naso che si arriccia, il collo che ruota e i suoni gutturali: questi sono solo alcuni dei movimenti involontari che potete osservare nei bambini che soffrono di questo ‘disturbo’.

E’ bene sottolineare che, nella maggior parte dei casi, non c’è nulla di cui preoccuparsi. I bimbi, spesso, neanche se ne accorgono, mentre i genitori vanno in allarme e finiscono per trasmettergli le loro ansie. Molto probabilmente, con i tic agli occhi, i bambini stanno soltanto scaricando un po’ di tensione. Magari sono un po’ stressati a causa dei compiti che gli danno a scuola oppure dall’atteggiamento di un compagno. Può bastare anche un minimo cambiamento ‘domestico’ a creare un po’ di agitazione, che si ‘scarica’ con movimenti fisici/vocali ripetuti.

Tic nei bambini: quando preoccuparsi

I movimenti involontari di cui abbiamo parlato fin qui sono assolutamente normali, tanto che gli specialisti li definiscono transitori. Generalmente, infatti, spariscono entro un anno. Ci sono, però, anche i tic cosiddetti complessi, che vanno valutati con un po’ di attenzione in più. Questi vedono i bimbi compiere azioni diverse, come: saltare, fare delle giravolte, toccare continuamente degli oggetti, tamburellare con le dita, ripetere sillabe e parole oppure fare eco alle persone che parlano. In alcuni casi, il disturbo si piò indentificare con la sindrome di Tourette. In casi come questi, sarà il medico a consigliare come curare i tic nervosi nei bambini.

Fabrizia Volponi

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