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La salute della bocca non riguarda solo denti e gengive, ma può influenzare direttamente il nostro benessere mentale. Lo conferma uno studio curato dalla psicoterapeuta Maria Beatrice Toro per Curasept, che ha messo in evidenza come la salivazione e il sorriso giochino un ruolo importante nel contrasto allo stress.
“Una buona salivazione è strettamente connessa al benessere psicofisico” spiega la prof.ssa Maria Beatrice Toro, psicologa e psicoterapeuta. “Quando siamo sotto stress intenso, il sistema nervoso simpatico si attiva e inibisce temporaneamente funzioni come la digestione e la produzione di saliva. Al contrario, in condizioni di tranquillità, è il sistema parasimpatico – tramite il nervo vago – a consentire l’attività digestiva e in particolare la salivazione, che mantiene umide le mucose.”
In situazioni di forte tensione, il corpo concentra le energie su funzioni vitali come il battito cardiaco e l’attività muscolare, riducendo la produzione di saliva. “Questo fenomeno non è solo una reazione fisiologica: segnala un legame profondo tra equilibrio mentale e funzioni corporee apparentemente “secondarie”, come la salivazione, che ha invece un ruolo chiave nel nostro benessere quotidiano” chiarisce l’esperta.
Questa dinamica rientra nelle cosiddette pratiche bottom up, tecniche che partono dal corpo per influenzare la mente: stimolando il sistema nervoso parasimpatico, il corpo invia segnali di sicurezza al cervello, facilitando uno stato emotivo più stabile.
Quando la secchezza orale diventa persistente e patologica si parla di xerostomia, una condizione che richiede la valutazione di uno specialista.
Lo studio qualitativo condotto dalla prof.ssa Toro e dal suo team con focus group ha confermato che aumentare volontariamente la salivazione può aiutare a ritrovare calma e sicurezza.
Attraverso esercizi di mindful eating, movimenti della lingua, tecniche facciali e respirazione diaframmatica, i partecipanti hanno attivato il nervo vago, sperimentando un rilassamento diffuso. I risultati sono stati particolarmente evidenti nei soggetti con una maggiore predisposizione all’ansia.
“L’attivazione del nervo vago, anche tramite esercizi semplici, può contribuire a una maggiore produzione di saliva e a una sensazione generale di benessere. In alcuni casi, questo effetto può essere sostenuto anche da prodotti specifici – come spray o compresse – progettati per contrastare la secchezza della bocca” chiarisce la prof.ssa Toro.
“Queste nuove evidenze confermano quanto la salivazione, spesso trascurata, sia un indicatore dello stato di salute mentale” commenta Marta Giovannardi, Biostatistician and Quality Assurance Specialist di Curasept, azienda italiana focalizzata sulla salute orale. “Sosteniamo da sempre la ricerca per studiare soluzioni innovative, ma anche per diffondere consapevolezza su come la salute della bocca sia profondamente connessa al benessere dell’intero organismo, compresa la mente.”
La “respirazione humming” consiste nell’espirare emettendo un suono di ronzio (“hum”), che stimola il nervo vago e aiuta a ridurre lo stress. È un esercizio semplice, adatto a tutti, che regolarizza la frequenza cardiaca, favorisce la salivazione e genera una sensazione di calma.
I passaggi sono solo quattro:
“È una pratica che abbiamo introdotto da tempo nella nostra attività clinica e che spesso risulta più efficace, per semplicità e impatto, rispetto a tecniche di respirazione più tradizionali” aggiunge la prof.ssa Toro.
Per chi desidera provarla, sul sito Curasept è disponibile la pratica guidata condotta dalla prof.ssa Toro, accessibile a questo link.
Anche il sorriso può diventare un alleato della salute mentale. La meditazione del sorriso prevede di mantenere un leggero sorriso sulle labbra, mostrando i denti, durante la respirazione consapevole. Questo gesto semplice stimola i muscoli facciali collegati al rilassamento e contribuisce a ridurre lo stress.
“Il sorriso – commenta Marta Giovannardi – è un veicolo di relazioni e benessere psicologico. Prendersene cura significa occuparsi non solo della propria salute orale, ma anche del benessere psicologico oltre che fisico.”
Secondo lo studio, riconoscere e interpretare il sorriso degli altri rafforza empatia, comunicazione e relazioni, favorendo così un benessere più completo.
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