FONTE FOTO: https://pixabay.com/it/persone-anonimo-bambino-indietro-2942909/
Sommario articolo
La quinta malattia è una patologia che rientra nelle cosiddette malattie esantematiche, gruppo a cui appartengono anche morbillo, varicella, rosolia e la pertosse. Da qui, infatti, il suo nome, essendo fra le cinque la meno conosciuta.
Si tratta di una malattia infettiva e spesso compare nei bambini, interessando la zona del volto e in particolare le guance e manifestandosi con alcuni sintomi riconoscibili. Andiamo a scoprirne di più.
Come detto, la forma più comune è la quinta malattia dei bambini. In questo caso la patologia compare durante l’infanzia, e si diffonde principalmente nel periodo invernale o in quello primaverile, anche se sporadicamente può verificarsi anche durante il resto dell’anno.
La quinta malattia negli adulti, invece, può risultare decisamente più aggressiva e può comportare anche alcune complicazioni che sembra non si verifichino invece nei più piccoli. Infine, esistono anche casi di quinta malattia in gravidanza, che può creare complicanze sia per il bambino che per il figlio.
Vediamo i principali sintomi della malattia e come riconoscerla.
Ecco i principali sintomi dai quali possiamo riconoscere questa malattia. Come detto, alcuni di questi potrebbero essere più evidenti o acuirsi nel caso a contrarre l’infezione sia un adulto:
• Guance molto arrossate e calde.
• Comparsa di chiazze della dimensione di 1 cm su gambe, braccia e tronco. La loro forma è tonda, con un centro chiaro e il bordo tendente al rosso.
• Febbre alta e senso di debolezza, anche per i 5-10 giorni precedenti alla comparsa di rossori e macchie.
• Mal di testa, dolori articolari, naso che cola.
Non esistono vaccini particolari per questa patologia, dunque per evitare di contrarla bisogna seguire delle semplici indicazioni, fra cui evitare il contatto diretto con l’ammalato, stare alla larga da ambienti umidi e troppo affollati e curare la propria igiene personale, lavando spesso le mani soprattutto dopo essere stati in luoghi pubblici con un detergente apposito o un disinfettante.
In ogni caso, se pensate di aver contratto la malattia, la prima cosa da fare è rivolgervi immediatamente al vostro medico di fiducia per un parere professionale.
Come detto, non esistono cure specifiche per questa patologia, dunque l’unico rimedio è… la pazienza! Solitamente il periodo di incubazione dura dai 7 ai 10 giorni, ma in alcuni casi può arrivare anche a 2-3 settimane. In ogni caso, alla fine di questo periodo, la malattia scompare da sé e una volta terminata il corpo sviluppa dei particolari anticorpi, così da evitare di potersi riammalare nuovamente.
Dunque, se contraete questa infezione o se ad ammalarsi sono i vostri piccoli, l’importante è restare a casa al caldo, lontani da luoghi pubblici ed evitando così di contagiare gli altri, dedicandosi al riposo per una completa guarigione.
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