Benessere

Che cos’è e a cosa serve il psillio: tutto sulla pianta ricca di mucillagini

A cosa serve il psillio? Scopriamo tutte le proprietà, gli usi e le controindicazioni da tenere bene a mente.

Pianta utilizzata fin dall’antichità sia in cucina che come rimedio naturale, il psillio è un valido alleato delle persone che soffrono di stitichezza. Può essere assunto anche dalle donne in gravidanza e dai bambini, ma ci sono comunque delle controindicazioni da tenere bene a mente. Scopriamo tutte le proprietà e gli usi.

Psillio: proprietà e benefici

Il psillio è una pianta officinale perenne annuale appartenente alla famiglia delle Plantaginaceae, che presenta fiori biancastri e piccolini, raccolti in spighe peduncolate. Il frutto, invece, è una specie di capsula che racchiude due semi lucidi, lisci e piccoli che sono insapore e inodore. Con proprietà emollienti, lenitive, lassative e antinfiammatorie, come rimedio naturale si utilizzano proprio i semi di psillio. E’ consigliato in caso di infiammazioni intestinali, sindrome dell’intestino irritabile, stitichezza e per ridurre i livelli di zucchero, colesterolo e trigliceridi nel sangue.

I semi di questa pianta sono ricchi di mucillagini, lipidi, iridoidi e alcaloidi. In commercio si trovano sia i semi interi che le cosiddette bucce. Non solo, è disponibile anche la fibra di psillio, ovvero i semi macinati. Qualunque prodotto si scelga, questo rimedio naturale è protettivo delle mucose e produce un gel che va ad aumentare la massa fecale, ammorbidendo le feci.

Pertanto, non è consigliato solo per combattere la stitichezza, ma anche contro le emorroidi e le ragadi anali. Risulta efficace anche in caso di diarrea perché riesce ad assorbire l’eccesso dei liquidi. Da non sottovalutare, infine, le virtù prebiotiche, visto che è in grado di favorire la crescita delle flora batterica buona.

Psillio: le controindicazioni

Il psillio, quindi, non è indicato solo per combattere la stitichezza. Se non lo si vuole impiegare come rimedio naturale, sia i semi che la polvere sono utili in cucina, come addensante nelle zuppe, nelle minestre oppure nei frullati. Per quanto riguarda gli usi, questi dipendono soprattutto dai benefici che si vogliono ottenere. Generalmente, la dose va dai 10 ai 30 grammi al giorno.

Sul fronte delle controindicazioni, il psillio non va mai assunto da persone che soffrono di ipertensione, scompenso cardiaco, insufficienza renale, occlusioni intestinali, lesioni del tratto digerente, ulcere e altri problemi gastrointestinali. Occhio anche se si assume insulina o si hanno carenze di vitamine o minerali.

Fabrizia Volponi

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