Benessere

Omocisteina in gravidanza: tutto quel che c’è da sapere

Controllare i valori dell’omocisteina in gravidanza è estremamente importante. Scopriamo perché e cosa è utile sapere.

L’omocisteina in gravidanza è uno dei valori che viene controllato frequentemente per verificare le condizioni della madre e del feto. Dei valori sballati, infatti, possono portare a complicazioni anche gravi e che è quindi molto importante risolvere al più presto al fine di mantenere uno stato di salute ottimale. Trattandosi di un aminoacido che in gravidanza tende ad aumentare, il controllo costante è quindi una prassi molto importante.

A cosa serve l’esame dell’omocisteina in gravidanza

Tenere costantemente sotto controllo questo aminoacido durante la gravidanza è importante al fine di capire se i valori ematici tendono ad innalzarsi oltre quanto consentito o se, invece, si mantengono piuttosto bassi.

omocisteina esame

La prima cosa da sapere a riguardo è che l’omocisteina bassa in gravidanza non comporta solitamente alcun pericolo né per la madre né per il bambino. Qualora dovesse aumentare, invece, la situazione si complica. Questo aminoacido, se troppo alto, può infatti essere rischioso per la salute cardiovascolare. In caso di omocisteina alta in gravidanza, infatti, sia la madre che il bambino sono più a rischio di problemi di salute e in alcuni casi possono esserci anche danni da malformazione a carico del feto.

Riguardo ai valori, di norma questi dovrebbero aggirarsi tra i 5 e 12 micro-moli per litro. In caso di gravidanza, invece, al fine di non correre rischi, è sempre più in uso considerare come valore massimo di riferimento i 10 micro-moli. In questo modo si può infatti intervenire per tempo al fine di abbassarne i livelli prima che si arrivi a complicanze indesiderate.

Come agire in caso di omocisteina alta

Per evitare che questo valore si alzi è molto importante che durante la gravidanza si assuma dell’acido folico. In alcuni casi, allo stesso, può essere associata anche l’assunzione di vitamina B6 e B12. Entrambe, infatti, intervengono nella trasformazione dell’omicisteina e nella sua riduzione a livello ematico.

Quando queste vitamine sono carenti nell’organismo o quando i valori dell’aminoacido tendono ad alzarsi troppo, è quindi probabile che il medico decida di prescriverle al fine di ridurre l’omocisteina e di abbassare così i rischi collegati al suo innalzamento.

Danila Franzone

Copywriter e amante della scrittura in ogni sua forma. Tra i suoi tanti interessi c'è da sempre quello della ricerca del benessere che persegue attraverso la sana alimentazione e le proprietà degli alimenti.

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