Benessere

Olio di cocco per dimagrire, come si usa: proprietà e controindicazioni

Come si usa l’olio di cocco per dimagrire? Vediamo quali sono le sue proprietà e, soprattutto, se ci sono controindicazioni da ricordare.

L’olio di cocco è un prezioso alleato di bellezza, ma pochi sanno che è rappresenta anche un grande aiuto per buttare giù i chili di troppo. Vediamo come si usa per dimagrire, quali sono le sue proprietà e se ci sono eventuali controindicazioni da tenere bene a mente.

Olio di cocco per dimagrire: come si usa?

Anche se in Italia è conosciuto soprattutto per le sue proprietà cosmetiche, l’olio di cocco è molto utilizzato anche nella dieta. Impiegato per condire i piatti, sia dolci che salati, questo prezioso prodotto stimola il metabolismo, rendendolo un valido alleato delle persone che intendono buttare via i chili di troppo. Stando a numerosi studi condotti in merito, se inserito in un piano alimentare sano e ipo o normocalorico, il consumo di olio di cocco consente di attivare il metabolismo dei grassi, aiutando l’organismo ad eliminare l’adipe in eccesso.

Sempre secondo le ricerche effettuate, i maggiori benefici sono stati riscontrati nelle persone che hanno un metabolismo lento oppure vivono il blocco del dimagrimento. Non solo, pare che abbia portato molti benefici anche ai soggetti che seguono una dieta chetogenica a basso contenuto calorico. In quest’ultimo caso, sembra che sia in grado di velocizzare l’entrata in chetosi.

Durante la stagione invernale, l’olio di cocco si presenta sotto forma di burro, mentre in estate è liquido. Se possibile, al momento dell’acquisto scegliete un prodotto biologico, vergine e spremuto a freddo. Potete utilizzarlo puro oppure aggiungerlo a tutti i piatti che preferite, perfino nel caffè al posto dello zucchero o sulle fette biscottate a sostituzione del burro.

Olio di cocco e dieta: le controindicazioni

Dopo aver analizzato l’olio di cocco e le proprietà dimagranti, vediamo se ci sono controindicazioni da tenere bene a mente. Anche se in passato è stato condannato perché visto come sostanza nociva, oggi sappiamo che si trattava di una semplice leggenda metropolitana. L’uso moderato, così come accade un po’ con tutti gli altri prodotti, alimentari e non, non presenta particolari effetti collaterali.

Fabrizia Volponi

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