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Sommario articolo
Ogni patologia ha la sua sintomatologia, i suoi metodi diagnostici, le sue cure. In generale, tuttavia, possiamo dire che questo tipo di problematiche hanno in comune il fatto di coinvolgere le articolazioni e di avere fra i sintomi, di solito, il dolore agli arti e, con il tempo, la ridotta capacità funzionale degli stessi. In molti casi, oltre agli arti, sono coinvolte strutture periarticolari come i legamenti, i tendini, i muscoli ed altri organi ed apparati in base alla specifica patologia.
Per i motivi sopradetti la sola artralgia o mialgia (rispettivamente il male alle articolazioni e ai muscoli), da sole non possono dare una chiara indicazione di una patologia reumatica o un’altra, tant’è che questo tipo di problemi possono anche essere sintomi di malattie che non hanno a che vedere con malattie reumatiche. Esse, peraltro, si possono presentare, senza precisi motivi, ad ogni età, anche se nella maggior parte dei casi si manifestano in età adulta, specie negli anziani.
Le malattie reumatiche, che si possono presentare in maniera improvvisa o gradualmente, possono essere di tipo degenerativo, infiammatorio o dismetabolico (cioè legati a disturbi metabolici). Di solito, hanno un andamento evolutivo cronico ed è per questo che portano con il tempo ad uno stato di disabilità più o meno problematico. La ricerca, comunque, negli ultimi anni ha fatto passi da giganti e per questo motivo, grazie ai farmaci, è possibile comunque convivere con la patologia per molto tempo senza problemi.
Le malattie reumatiche, come anticipato, sono tantissime e sono diverse, nello specifico, per sintomi, diagnosi, prognosi. È possibile tuttavia raggrupparle sulla base di caratteristiche comuni. Quelle che vengono normalmente catalogate come “artriti primarie” insorgono fra i 20 ed i 40 anni e vanno ad infiammare ossa, tendini, articolazioni. La zona colpita si irrigidisce, di solito, e si gonfia provocando dolori e difficoltà a fare movimenti. Rientrano fra queste: l’osteoartrite, l’artrite reumatoide, il lupus, la sclerodermia, la gotta.
Vi sono poi altri disturbi, spesso non associati alle patologie reumatiche, ma che in realtà ne sono parte integrante, come i reumatismi extra-articolari (come fascite, borsite, fibromialgia), l’osteoporosi, reumatismi dolorosi cronici (compresi cervicali, sciatalgie, lombosciatalgie), artriti infettive (batteriche o virali o la malattia di Lyme), reumatismi neurologici.
Negli ultimi anni particolare attenzione è stata messa sulla gotta, una malattia reumatiche che oggi come oggi interessa 41 milioni di persone nel mondo e che segna un aumento percentuale con il passare degli anni, purtroppo. Si tratta di una patologia dove l’elevata quantità di acido urico a livello sanguigno porta alla formazione, a livello di articolazioni, tessuti e organi interni, di cristalli.
Questa malattia è legata molto allo stile di vita del soggetto e a condizioni di sovrappeso, nonché all’alimentazione. Un eccesso di carne rossa e di birra, per esempio, sono sicuramente condizioni che possono favorire l’accumulo di acido urico, specie in soggetti obesi, che assumono farmaci, che sono di recente stati sottoposti a interventi chirurgici o traumi, che vertono in condizioni di salute già problematiche (diabete di tipo 2, ipertensione, colesterolo alto, malattie ai reni, sindromi metaboliche).
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