dolore intestino
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Sottovalutare i messaggi che arrivano da questa parte dell’apparato digerente non è mai bene, perché a volte da piccole e perenni infiammazioni possono derivare patologie ben più gravi. Certo non è detto che l’intestino sia per forza sempre malato gravemente non appena ci manda segnali come quelli del reflusso gastrico o di piccoli dolori saltuari. Talvolta ci si può trovare di fronte a un’irritazione abbastanza curabile come il colon irritabile.
Di cosa stiamo parlando? Quest’ultimo, noto anche come colite spastica è una forma infiammatoria che genera dolore nell’intestino o che crea fastidio nella zona dell’addome, nonché alterazioni di un canale del colon detto alvo. Le cure specifiche possono essere varie: antispastici, procinetici, antidepressivi e in situazioni di diarrea anti-diarroici. Queste vengono prescritte dopo aver fatto alcuni esami di controllo quali il prelievo del sangue, l’esame delle feci, il test per intolleranza al lattosio, l’ecografia addominale ed eventualmente la colonscopia. Non c’è una cura definitiva e ogni paziente va gestito a sé, ma è possibile modificare la propria dieta alimentare per ripristinare il benessere intestinale. Ecco dove trovare l’esempio di una dieta settimanale per chi soffre di colon irritabile! Purtroppo, però, il colon non soffre soltanto di infiammazioni come questa, con cui si può convivere, ma talvolta genera patologie piuttosto gravi. Vediamo meglio di cosa si tratta.
Il morbo di Crohn è un’irritazione perenne che può riguardare tanto il colon quanto lo stomaco, l’intestino tenue e a volte anche la bocca. La parte dove si manifesta di più è l’ileo, che delimita la parte finale dell’intestino. I primi sintomi che dà sono dolori all’addome nella parte inferiore, continue evacuazioni quotidiane in forma semiliquida e talvolta può anche dare poca voglia di mangiare o febbre leggera.
La colite è uno stato infiammatorio che si generare nell’ano e poi sale fino al colon. In sé è un’ulcera vera e propria, che si manifesta con diarrea e muco nelle feci.
La diverticolosi è la presenza di piccole tasche che si generano nella parte conclusiva dell’intestino e non va mai trascurata, perché può evolvere in diverticolite.
La poliposi è data dalla nascita di polipi lungo le pareti con tanto di ostruzione del tubo digerente e rischi successivi.
Fra questi c’è quello più temuto che il colon-retto. Qui i sintomi sono sanguinamento rettale, stipsi e diarrea in alternanza, dimagrimento, dolori e anemia.
Senza pensare in modo drastico, c’è da dire che le infiammazioni di questa parte dell’intestino possono essere evitate o scongiurate con un buon insieme di regole e consigli. Fra questo i medici indicano: una dieta a base di fibre che insieme ai probiotici e allo yogurt aiutano il microbiota. Nel mangiare cercare di non esagerare con i grassi animali e non dimenticare mai la frutta, specialmente quella di stagione che fa bene per questi motivi e la verdura da assumere regolarmente. Calibrare l’assunzione di cibi in scatola, insaccati, salumi, zuccheri e alcol. Controllare spesso il proprio peso, affinché non super il limite e fare l’attività fisica necessaria. Tenere l’organismo sempre idratato e in caso di familiarità dopo i cinquant’anni fare con regolarità gli screen necessari.
Fonti: www.gvmnet.it/press-news/news-dalle-strutture/malattie-del-colon-quali-sono-le-piu-comuni-e-come
www.auxologico.it/colon-irritabile-devi-sapere-vivere-meglio
www.my-personaltrainer.it/diverticolite.html
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