
Ospedali d'Italia 2025: quali sono i migliori, la classifica - Notiziebenessere.it
Questi sono i migliori ospedali del nostro Paese: per le prime posizioni ci sono diverse sorprese. Come leggere i dati.
La sanità pubblica, pilastro imprescindibile del nostro Paese, nonostante le conclamate difficoltà resta tra le migliore d’Europa e del mondo. Cure gratuite e universali per tutti i cittadini, conquiste che, purtroppo, negli ultimi anni stiamo dando per scontate ma che rappresentano uno dei vanti del nostro Paese.
Ma le chiusure di diverse strutture, i tagli dell’ultimo decennio, la fuga dei professionisti a causa delle condizioni di lavoro (economiche e non) stanno danneggiando gravemente la nostra sanità. Ma, come detto, permangono le eccellenze mentre da un lato si rafforza il settore privato.
I migliori ospedali d’Italia del 2025
Nel report pubblicato da Il Sole 24 Ore, in primis, non possiamo non notare la netta differenza tra Nord e Sud: il diritto alla salute, sancito dalla nostra Costituzione, viene minato dalla differenza del livello di cure ospedaliere sul territorio. Nella lista pubblicata dal prestigioso quotidiano si parla di 21 “super ospedali” tra pubblici e convenzionati con il Sistema Sanitario Nazionale: 17 sono al Nord, 7 al Centro e solo due al Sud. Sono diversi i parametri usati per la classifica ma pesano molto questi valori: complessità dei casi sostenuti, capacità di garantire cure d’eccellenza nel campo specialistico e numero di pazienti provenienti da altre Regioni (numeri del 2023).
Il podio è dominato tra strutture della Lombardia: si tratta dell’IRCCS Galeazzi – Sant’Ambrogio di Milano (primo), poi l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (secondo) e l’IRCCS San Raffaele di Milano, terzo. Ma dobbiamo visualizzare i dati per capire meglio: il Galeazzi gode della fiducia della maggioranza dei pazienti per la capacità di offrire servizi di alta complessità. In seguito, in classifica, troviamo l’Ospedale Sant’Orsola di Bologna, centro di eccellenza nel campo dei trapianti e poi l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona.

Tra i 21 “super ospedali” ci sono 2 strutture venete, l’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria nel veronese e l’Azienda Ospedaliera Università di Padova, e poi 3 strutture toscane, ovvero l’Ospedale di Pisa, l’Ospedale di Siena e l’Azienda Ospedaliera Careggi di Firenze. Anche il Lazio ha 3 strutture: il Campus Biomedico di Roma, l’ospedale San Camillo e il Policlinico Gemelli di Roma. E poi in classifica l’AOU delle Marche, l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Alessandria, il San Martino di Genova e l’Ospedale Mauriziano di Torino. Come detto, solo 2 strutture del Sud: l’Azienda Ospedaliera dei Colli di Napoli e la Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, in Puglia.
Sulla riforma del Sistema Sanitario Nazionale è intervenuto anche il Ministro della Salute Orazio Schillaci: “Quando parliamo di riforma strutturale del Ssn è chiaro che va fatta, dopo 47 anni deve essere ammodernato rispettando i principi base di universalità e gratuità delle cure. Abbiamo preparato due collegati alla finanziaria, uno che presenteremo a breve e riguarda il riordino delle professioni sanitarie e l’altro sul rafforzamento della rete ospedaliera e della rete territoriale, questo serve per rendere più efficiente il sistema”.