Benessere

Klebsiella: cos’è, come si trasmette e quali sono i sintomi

Si parla di Klebsiella quando si è davanti ad un’infezione causata da batteri della famiglia delle enterobacteriaceae. Scopriamo come si trasmette e riconosce.

La klebsiella è un genere di batterio gram negativo che si diffonde solitamente in ambito ospedaliero. Una volta contratta può diffondersi in varie parti del corpo e anche su ambienti presenti in natura. Cosa che rende molto più facile il contagio.
Riguardo le specie che contagiano gli esseri umani le più note sono la klebsiella oxytoca, la klebsiella granulomatis e la klebsiella pneumoanie che comprende altre due sottospecie di virus e che di base è la più diffusa. Scopriamo, quindi, quanto c’è da sapere su questo tipo di infezione.

Klebsiella e trasmissione

Come già accennato la klebsiella si trasmette molto facilmente ed in particolar modo in ambito ospedaliero.

klesbiella

Più in generale si può trasmettere per via sessuale, durante la gravidanza, nel contatto con altri pazienti o con il personale ospedaliero e toccando superfici contaminate come letti, maniglie, telefoni, comodini, etc…

Andando alla klebsiella pneumoniae e a come si trasmette, i modi sono sempre gli stessi ma aumenta la frequenza, essendo questa la forma più diffusa. Riguardo al modo di manifestarsi, la klebsiella pneumoniae è nelle urine (attraverso le infzioni) o con la polmonite.

Quali sono i sintomi a cui prestare attenzione

Andando alla klebsiella e ai suoi sintomi, i più comuni sono:

– Febbre alta
– Dolore al pube
– Minzione con frequenze sempre diverse
– Tosse
Brividi di freddo
– Presenza di papule genitali
– Batteri nelle urine
– Polmonite
– Tracce di sangue nelle urine

Andando invece alla klebsiella pneumoniae e alla terapia, questa si avvale solitamente nell’uso di antibiotici ad ampio stretto e basati sugli esami condotti al fine di capire il tipo di batteri con cui si ha a che fare. Tra i più usati ci sono normalmente le cefalosporina di ultima generazione, i chinoloni, i carbapenemi, gli aminoglicosidi e i carbapenemi.

Purtroppo, come avviene anche in caso di setticemia, trattandosi di un’infezione molto grave, se non viene presa per tempo può portare ad una forma di resistenza in grado di condurre alla morte, sopratutto se chi ne soffre è particolarmente vulnerabile. In casi estremi può rendersi utile l’intervento chirurgico con drenaggio di eventuali ascessi.

Danila Franzone

Copywriter e amante della scrittura in ogni sua forma. Tra i suoi tanti interessi c'è da sempre quello della ricerca del benessere che persegue attraverso la sana alimentazione e le proprietà degli alimenti.

Recent Posts

Articolazioni in salute dopo i 40 anni: abitudini quotidiane che fanno la differenza

Con il passare degli anni, il nostro corpo inizia a mostrare piccoli segnali di cambiamento…

1 mese ago

Bumpy Skin: che cos’è e di cosa si tratta?

La pelle non è sempre liscia come seta. Talvolta, al tatto o alla vista, si…

2 mesi ago

Leucociti nelle urine: cosa significa la loro presenza?

La presenza di leucociti nelle urine è un segnale che il nostro corpo sta cercando di…

2 mesi ago

La super dieta di Milly Carlucci: come fa a restare in forma a 70 anni così

A 70 anni Milly Carlucci è in splendida forma, merito di una dieta equilibrata seguita…

2 mesi ago

Cosa è il virus rovina ferie: sintomi, diagnosi e cura

Un virus fastidioso sta rovinando le ferie di tanti italiani, trasformando sogni di relax in…

2 mesi ago

Quanti passi (reali) devi fare al giorno per dimagrire

Cosa consigliano i medici sui passi da fare per dimagrire? Ecco quanto devi camminare ogni…

2 mesi ago