visita controllo tiroide medico
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Disfunzione della tiroide, l’ipotiroidismo subclinico potrebbe essere scoperto casualmente, con semplici controlli di routine. Considerando che potrebbe trattarsi di una problematica transitoria, non tutti i medici sono d’accordo sul trattamento. Vediamo quali sono le cause, i sintomi e la terapia.
L’ipotiroidismo subclinico si verifica nel momento in cui nel sangue c’è un aumento di TSH (ormone tireotropo o tireostimolante) con valori normali di tiroxina (T4) e triiodiotironina (T3). Generalmente, questa è la forma di ipotiroidismo più frequente, anche se molte persone lo scoprono in modo del tutto casuale. Questa variante della malattia, visto che i sintomi sono scarsi o assenti, si scopre facendo dei controlli di routine oppure facendo uno screening specifico.
Nella maggior parte dei casi, a causare l’ipotiroidismo subclinico è la tiroidite di Hashimoto o la malattia di Basedow-Graves. Più raramente, invece, il fattore scatenante è uno tra: pregressa flogosi acuta, carenza iodica, terapia con iodio radioattivo, tiroidectomia, alcuni farmaci e radioterapia esterna della testa e del collo. E’ bene sottolineare che questa problematica può presentarsi anche per cause non identificabili.
Solitamente, l’ipotiroidismo subclinico si manifesta soprattutto nelle persone che soffrono di: sindrome di down, donne nel periodo post partum o in menopausa, anziani, scompenso cardiaco, diabete mellito tipo 1 e pazienti con familiarità per tireopatie o malattie autoimmuni. Anche se inizialmente asintomatica, quando viene trascurata può progredire fino all’ipotiroidismo conclamato. A questo punto, si possono accusare: debolezza muscolare, astenia, sonnolenza diurna, intolleranza al freddo, difficoltà nel concentrarsi, raucedine, pelle secca e ruvida, edema palpebrale, perdita della memoria e stitichezza.
L’ipotiroidismo subclinico presenta valori che possono essere identificati in lievi (TSH 4,5-9,9 mU/l) e gravi (TSH ≥10 mU/l). Affinché la malattia sia conclamata, però, il medico deve prendere in considerazione l’età del paziente e altri fattori, come la presenza di sintomi e i segni di ipofunzione lieve della ghiandola tiroidea. Per diagnosticare la malattia, sono necessari gli esami del sangue, che si ripeteranno dopo un dato intervallo di tempo, e degli esami della tiroide, come un’ecografia tiroidea.
Per quanto riguarda la terapia dell’ipotiroidismo latente, questa prevede la somministrazione di farmaci a base di ormone tiroideo a basse dosi e un monitoraggio continuo del paziente da parte del medico. E’ bene sottolineare, però, che non tutti gli specialisti sono d’accordo nel trattamento della disfunzione.
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