Benessere

Ipocalcemia, cosa fare quando i valori di calcio sono troppo bassi?

Che cos’è l’ipocalcemia? Scopriamo questo raro disturbo metabolico e vediamo quali sono i sintomi, le cause e la cura.

Problematica metabolica piuttosto rara, l’ipocalcemia può avere diverse cause alla base. Solo in pochissimi casi, le conseguenze della malattia possono portare alla morte. Fondamentale è la diagnosi precoce, che consente di riportare i valori di calcio a livelli normali. Vediamo i sintomi e la cura.

Ipocalcemia: cause e sintomi

L’ipocalcemia è un raro disturbo del metabolismo che comporta il calcio basso nelle ossa. La patologia opposta si chiama ipercalcemia e corrisponde ad una quantità troppo elevata di calcio dell’organismo. Quest’ultima è molto più diffusa rispetto a quella che stiamo trattando. Nell’organismo umano ci sono due livelli di calcio: il calcio sierico, ovvero quello presente nel sangue, e il calcio ionizzato, cioè libero e non legato a proteine. I valori considerati nella norma sono tra 8,5 e 10,5 mg/dl per il calcio sierico e tra 4,4 e 5,4 mg/dl per il calcio ionizzato. Quando il calcio ionizzato è basso e lo è anche il sierico si parla di ipocalcemia.

Per quanto riguarda ipocalcemia e cause, è bene sottolineare che il disturbo è solitamente dovuto da fattori acquisiti. In alcune circostanze, però, anche l’ereditarietà può metterci lo zampino. Generalmente, la carenza di calcio è da ricollegare ad un livello troppo basso o eccessivamente alto di paratormone (PTH). Quando la malattia non dipende dall’ormone, può essere causata da:

  • condizione post-chirurgica;
  • una malattia autoimmune delle paratiroidi;
  • carenza o mancanza assoluta di vitamina D;
  • insufficienza renale;
  • pseudoipoparatiroidismo;
  • una diminuzione del livello di albumina;
  • pancreatite acuta;livelli bassi o alti di magnesio;
  • utilizzo di determinati farmaci;
  • shock settico;
  • trasfusioni.

Calcio ionizzato basso: sintomi e cura

L’ipocalcemia ha sintomi chiari, ma può essere anche asintomatica. La gravità e la frequenza delle manifestazioni sono dovute anche dal livello di carenza del calcio. I disturbi più comuni sono:

  • convulsioni;
  • tetania;
  • encefalopatia;
  • insufficienza cardiaca e sindrome del QT lungo;
  • parestesia;
  • laringospasmo;
  • ansia o depressione.

Ovviamente, prima viene diagnosticata la malattia e più efficace sarà la cura. La carenza di calcio, infatti, si può correggere facilmente, anche con l’alimentazione. In casi gravi di ipocalcemia sarà necessario l’ecg, in modo da scongiurare aritmie mortali.

Fabrizia Volponi

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