Alimentazione

I benefici di una dieta a base di Khorasan Kamut sul fegato

Un recente studio ha dimostrato i benefici di una dieta a base di Khorasan Kamut nei pazienti affetti da steatosi epatica non alcolica. Tutto sullo studio!

Un recente studio condotto dall’Università di Firenze e pubblicato sul Journal of the American College of Nutrition, ha dimostrato i benefici di una dieta a base di Khorasan Kamut, nei pazienti affetti da steatosi epatica non alcolica.

Questa malattia è caratterizzata da un accumulo di grasso nel fegato senza un eccessivo consumo di alcool. Rappresenta la prima causa di malattia cronica al fegato. Circa il 23/30% della popolazione ha problemi di questo tipo, molto correlati con i disturbi di diabete e obesità.

Il Khorasan Kamut ha benefici sulla steatosi epatica non alcolica!

I ricercatori hanno condotto uno studio su un gruppo di 40 persone, 20 sono state sottoposte ad una dieta a base di Khorasan Kamut e le altre 20 hanno assunto il grano moderno di origine biologica. Al termine dell’esperimento, durato tre mesi, sarebbe emerso che i pazienti sottoposti alla dieta a base di kamut, avrebbero avuto dei benefici sul profilo epatico. Per loro si sono ridotti i fattori di rischio e si è abbassato il livello del colesterolo. Per gli altri non sono stati riscontrati miglioramenti.

Già in passato era stato scoperto che consumare prodotti a base di kamut, come fonte principale di carboidrati, ha un effetto positivo nella riduzione degli zuccheri e dell’insulina. Ciò significa che un’alimentazione sana, unita ad uno stile di vita attivo, con anche solo una passeggiata al giorno, può ridurre o anche eliminare alcuni disturbi fisici.

Fonte foto: https://www.instagram.com/boulangerieloiseaubleu/

Le parole dei ricercatori sui benefici del Khorasan Kamut

Il Prof. Francesco Sofi, in merito allo studio avrebbe dichiarato: “Un’alimentazione a sostituzione con dieta a base di prodotti di grano Khorasan Kamut è risultata in grado di migliorare il rischio metabolico derivato dall’avere il fegato con accumulo di lipidi. Questo ci fa ipotizzare una possibile modulazione dell’alimentazione in senso positivo verso questa patologia”.

Fonte foto: https://www.instagram.com/boulangerieloiseaubleu/

Giulia Sambinello

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