
Pressione alta, attenzione all'alimentazione (Foto Shitterstock - notiziebenessere.it)
Se soffri di pressione alta ci sono alcuni cibi che non dovresti assolutamente mangiare: ignorarli può metterti seriamente a rischio.
Quando si parla di ipertensione, spesso si commette l’errore di sottovalutarla. Magari perché non dà sintomi evidenti, o perché ci si illude che una pastiglia al giorno possa risolvere tutto. In realtà, la pressione alta è un killer silenzioso.
Un nemico che lavora nell’ombra e che, se ignorato o mal gestito, può causare danni gravi al cuore, ai reni, al cervello e ai vasi sanguigni. E se è vero che i farmaci aiutano, è altrettanto vero che l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale.
Pressione alta e rischi legati alla dieta
Quello che mettiamo nel piatto ogni giorno può fare la differenza tra tenere sotto controllo la pressione o alimentare un problema che rischia di sfuggirci di mano. Senza ombra di dubbio, esistono alcuni cibi che chi soffre di ipertensione dovrebbe evitare con fermezza. Non si tratta di piccoli sgarri o di qualche innocente eccesso: in certi casi, mangiare nel modo sbagliato può essere pericoloso. Il primo nemico, e non è certo una novità, è il sodio.
Il sale in eccesso altera l’equilibrio dei liquidi nel nostro corpo, costringendo il cuore a lavorare di più e aumentando la pressione arteriosa. Però il problema non è solo nel sale da cucina, quello che si aggiunge alle pietanze. Il vero rischio arriva dai cibi ultra-processati, dalle confezioni pronte, dai salumi, dai formaggi stagionati e anche da alimenti insospettabili come i cereali da colazione, alcune salse industriali o persino certi tipi di pane.

Però c’è di più. Anche gli zuccheri raffinati, se consumati in grandi quantità, possono contribuire all’innalzamento della pressione. E non serve essere diabetici per subire gli effetti di un eccesso di dolci, snack e bevande gassate. Quello che spesso non si sa è che lo zucchero può danneggiare le pareti dei vasi sanguigni, favorendo infiammazioni che a lungo andare influenzano negativamente la pressione. E lo stesso vale per i grassi saturi, quelli contenuti in fritti, cibi da fast food e merendine industriali: aumentano il colesterolo cattivo e peggiorano l’elasticità delle arterie, mettendo sotto stress il sistema cardiovascolare.
Chi pensa di cavarsela semplicemente riducendo le porzioni, sbaglia bersaglio. Serve consapevolezza. Serve leggere le etichette, capire cosa si sta ingerendo. Perché un alimento che sembra innocuo può nascondere una bomba di sodio o di zucchero. E non è un’esagerazione: chi soffre di pressione alta deve considerare ogni pasto come una scelta attiva per la propria salute. Ogni giorno è una partita che si gioca in cucina, al supermercato, persino al bar. Anche l’alcool, per quanto socialmente accettato, va limitato: in eccesso altera il battito cardiaco e può avere effetti devastanti sulla pressione.
La verità è che non esistono scorciatoie. Se vuoi tenere sotto controllo l’ipertensione, devi iniziare a trattare il cibo non come un riempitivo, ma come un alleato o un nemico. Perché non basta eliminare il sale dal condimento, se poi ci si abbuffa di affettati o patatine. E non basta un’insalata a pranzo, se la sera si cena con pizza surgelata e dolci confezionati.
La buona notizia è che cambiare si può. Ma il primo passo è sapere. E sapere, in questo caso, vuol dire riconoscere quali cibi è meglio lasciar perdere. Prima che sia la pressione a dirti, con forza, che qualcosa non va.