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Alcuni studi hanno dimostrato che il radon è la seconda causa di insorgenza di tumore ai polmoni: i dati diffusi nel 2019 dall’Istituto Superiore di Sanità rivelano che il 10% dei decessi per questo tipo di cancro è dovuto all’inalazione di questo gas. È un nemico invisibile e silenzioso, che manifesta la sua presenza solo quando è ormai troppo tardi. Scopriamo insieme che cos’è il gas radon e quali sono le sue conseguenze sulla nostra salute.
Il radon è un gas nobile radioattivo di origine naturale, è inodore, incolore e insapore e per questo motivo difficilissimo da individuare senza un’apposita attrezzatura. Si trova pressoché ovunque, nel terreno e nelle falde acquifere, e viene costantemente liberato nell’atmosfera, dove si diluisce con l’aria e diventa quasi del tutto innocuo.
Il problema riguarda gli edifici in cui c’è poco ricambio d’aria, dove quindi il radon si trova in concentrazioni maggiori. Sono più a rischio i locali a diretto contatto con il terreno, perché è qui che il gas ha origine e inizia a diffondersi. Inoltre ci sono zone in cui il radon è presente a livelli maggiori, ed è quindi importante informarsi per poter prendere le dovute precauzioni.
La contaminazione da radon avviene per inalazione. Come abbiamo visto, di recente è stato verificato che questa sostanza aumenta notevolmente il rischio di contrarre il tumore ai polmoni. Per questo motivo il gas è stato inserito nella lista degli elementi cancerogeni del gruppo 1 – lo stesso in cui si trovano l’amianto e il fumo di sigaretta.
Come si manifesta un’intossicazione da radon? I principali sintomi, al contrario di quel che si potrebbe pensare, non riguardano l’apparato respiratorio. Spesso i primi campanelli d’allarme sono molto generici: crampi, mal di testa, insonnia, nervosismo, palpitazioni. Solo in seguito si sviluppano sintomi come tosse cronica, asma e problemi respiratori.
Gli effetti collaterali del radon aumentano in caso di contemporanea esposizione al gas e al fumo di sigaretta. Infatti le due sostanze agiscono in modo sinergico, aumentando notevolmente i rischi di tumore ai polmoni, ma anche di insorgenza di malattie cardiovascolari e di altre forme cancerose.
Per fortuna, questo gas è molto volatile e si diluisce facilmente nell’aria. Quindi il primo accorgimento per ridurne la concentrazione in casa consiste nell’arieggiare bene le stanze: aprite le finestre più volte al giorno, anche solamente per pochi minuti. Inoltre dovreste evitare di fumare nei luoghi chiusi, dove il radon si concentra a livelli maggiori.
È poi utile procedere con un controllo più approfondito delle vie di ingresso del radon: tubi dell’acqua e degli impianti elettrici, pavimenti di cantine e taverne, vani ascensori. Se verificate la presenza di crepe o fessure, potete intervenire sigillandole. Sono poi possibili interventi di bonifica nei casi in cui i livelli di radon superano il limite di legge.
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