Benessere

Fuga dei medici dal settore pubblico: nel 2020 ne mancheranno circa 11.800

Il laboratorio Fiaso lancia l’allarme: dal 2020 mancheranno 11.800 medici nel settore pubblico!! Ecco tutti i dettagli.

Allarme per il sistema sanitario pubblico. Nei prossimi 5 anni, infatti, mancheranno ben 11.800 medici. Questo è il quadro tracciato dal Laboratorio Fiaso sulle politiche del personale.Un problema che non interessa il presente, dato che in questo momento abbiamo addirittura più medici degli altri Paesi dell’Unione europea con sistemi sanitari a noi comparabili, ma che potrebbe creare forti disagi a partire dal 2020.

Ma che cosa causerà questa carenza nel fabbisogno ospedaliero?

Fonte foto: https://pixabay.com/it/chirurgia-ospedale-medico-cura-1807541/

Sicuramente, l’uscita anticipata dei dottori dal settore, oltreché, la scelta di uno specializzando su 4 di non optare per il Pubblico.

Lo studio è stato condotto su un campione rappresentativo di 91 aziende sanitarie e ospedaliere che rappresenterebbero il 44% dell’intero sistema.

Dall’indagine è emerso che ben il 35% dei medici lascia il lavoro prima dei limiti di età, chi per andare in pensione anticipata, chi, invece, per svolgere la professione nel Privato.

Un medico su tre, dunque, lascerebbe il sistema pubblico per ragioni diverse dal raggiungimento del limite di età per la pensione.

Il Presidente Fiaso Francesco Ripa di Meana ha spiegato così il fenomeno della “fuga dei medici”dal settore pubblico: hanno varie ragioni, come la paura dell’innovazione organizzativa e tecnologica e di veder cambiare in peggio le regole del pensionamento, oppure il dimezzamento necessario dei posti di primario, che ha finito per demotivare tanti medici a proseguire una carriera oramai senza più sbocchi“.

Più valore alle professioni non mediche e ai neo-laureati

Durante l’Assemblea annuale della Federazione delle aziende sanitarie, però, sono arrivate dalla Fiaso anche proposte interessanti per risolvere la situazione creando opportunità laddove emergesse il problema.

Ecco che cosa ha suggerito Ripa di Meana: “una maggiore valorizzazione delle professioni non mediche, maggiore integrazione tra medici di base, pediatri di libera scelta e medici ospedalieri”.

Non solo, secondo il Presidente Fiaso – si potrebbero impiegare i dottori neo laureati “per la gestione dei pazienti post acuzie dopo un affiancamento con tutor esperti (..) già in atto in molte nostre Aziende e che possono trasformare in opportunità di miglioramento dei servizi la criticità del fabbisogno di medici nel nostro Paese”.

Fonte foto: https://pixabay.com/it/chirurgia-ospedale-medico-cura-1807541/

Daniela Testa

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