Benessere

Covid, cosa sappiamo sulla variante Kraken: sintomi e contagiosità

Il Covid non ha mai smesso di circolare e oggi ci troviamo davanti alla variante Kraken: vediamo quali sono i sintomi e i rischi.

Cina e Stati Uniti stanno combattendo duramente contro il Covid nella variante Kraken. Per il momento, l’Italia conta pochi contagi, ma l’esperienza ci ha insegnato che questi dati non devono entusiasmare eccessivamente. Vediamo quali sono i sintomi da non sottovalutare e, soprattutto, se i vaccini sono in grado di contrastare questo nuovo Coronavirus.

Covid, variante Kraken: i sintomi da non sottovalutare

Ancora alle prese con il Covid, l’intera popolazione mondiale sta facendo i conti con la variante Kraken. Appartenente alla stessa famiglia di Omicron, sembra essere molto contagiosa, anche se l’Organizzazione mondiale della sanità l’ha classificata come “variante di interesse” (Voi) e non ancora “variante di preoccupazione” (Voc). I sintomi sono simili a quelli delle sottovarianti che l’hanno preceduta o della classica influenza stagionale:

  • mal di gola;
  • tosse;
  • stanchezza e spossatezza;
  • dolori articolari e muscolari diffusi;
  • disturbi di tipo gastrointestinale.

Oltre ai sintomi della nuova variante Kraken, bisogna sottolineare che risulta immunoevasiva, quindi resistente ai vaccini e agli anticorpi ottenuti con la guarigione. In ogni modo, gli esperti garantiscono che il vaccino resta la copertura migliore ed evita l’ospedalizzazione e il decesso.

Rischi e contagi della variante Kraken: cosa sappiamo?

Al momento, la variante Kraken del Covid-19 sta interessando soprattutto la Cina e gli Stati Uniti, ma è già presente in Europa. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, in Italia la situazione è “trascurabile“, quindi ancora sotto controllo. I primi studi dimostrano che, anche se ha un altissimo potenziale infettivo, tanto da essere stata definita “la sottovariante più trasmissibile” della pandemia, provoca sintomi meno acuti rispetto alle ‘colleghe’ che l’hanno preceduta.

Stando ad uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine e condotto da alcune università americane e giapponesi, gli antivirali, in particolare il Paxlovid (Nirmatrelvir), funzionano benissimo sia con la variante Kraken che con le altre.

Fabrizia Volponi

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