Fonte foto: https://pixabay.com/it/photos/donna-incinta-pier-pancia-356141/
Sommario articolo
In gravidanza, l’intero organismo subisce sottili modifiche per adattarsi alla presenza di una nuova vita. Anche il cuore viene coinvolto in questa serie di cambiamenti: in particolare, aumentano il volume di sangue e la frequenza cardiaca, per permettere un buon apporto sanguigno alla placenta e al feto. Verso la fine della gravidanza, può accadere che il cuore si dilati e si indebolisca, dando vita ad un’insufficienza cardiaca che prende il nome di cardiomiopatia peripartum.
Sebbene si tratti di una condizione rara, dal momento che colpisce circa 1 donna incinta su 2500-4000, può portare anche alla morte della mamma e del feto. Per questo motivo è importante riuscire a diagnosticare questo tipo di scompenso cardiaco in gravidanza sin dalle sue prime fasi.
Con il termine di cardiomiopatia peripartum si intende quella malattia per la quale il cuore, nelle ultime settimane di gestazione, vede una dilatazione delle camere cardiache e un indebolimento del muscolo. Le conseguenze sono molto serie: il flusso di sangue si riduce e si sviluppano aritmie, che possono portare anche alla morte improvvisa.
Ad oggi non sono ancora note le cause che portano all’insorgenza di questo problema. Si ritiene che possa esserci una componente genetica, e la presenza di cardiomiopatia durante una precedente gravidanza è un fattore di rischio conclamato. Di recente, uno studio ha dimostrato che le donne che si sottopongono a fecondazione in vitro sono cinque volte più a rischio di sviluppare questa malattia.
I sintomi di un problema cardiaco in gravidanza possono essere difficili da individuare, dal momento che tendono a confondersi con quelli della gestazione stessa. La donna affetta da cardiomiopatia può infatti soffrire di affanno, spossatezza, ritenzione idrica, gonfiore alle gambe e aumento della frequenza della minzione durante la notte.
Una volta individuato il problema, il medico provvederà ad una terapia farmacologica che, nella maggior parte dei casi, stabilizza la malattia. Molto importanti sono anche dei cambiamenti nello stile di vita e nella dieta, che possono ridurre i sintomi. Al termine della gravidanza, molte donne tornano ad avere una normale funzionalità cardiaca. In alcuni casi, invece, la cardiomiopatia evolve in insufficienza cardiaca, da tenere sotto controllo con i farmaci.
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