Benessere

Bere alcol in gravidanza? Il NO della ginecologa è tassativo, per il bene del piccolo!

Gli avvertimenti dei medici riguardo al bere alcol in gravidanza sono chiari, eppure in Italia ancora una donna su due lo fa. Scopriamo allora quali sono i rischi per il piccolo…

Sono moltissime ancora le donne, italiane e non, che sottovalutano i rischi del bere alcol in gravidanza. Nonostante le insistenze e i continui avvertimenti da parte di medici e ginecologhe ancora una donna italiana su due consuma alcolici in dolce attesa. I rischi per il piccolo? Sono molti, purtroppo!

Il disturbo principale che risulta colpire i piccoli si chiama sindrome feto-alcolica e, anche se raro, comporta diverse malfunzionamenti. Il futuro bambino potrà avere problematiche relative all’apprendimento e all’attenzione, ma non solo!

Bere alcol in gravidanza, quali sono i rischi principali

I bambini nati da mamme che consumano alcol hanno una probabilità in più degli altri di ammalarsi. La malattia si chiama sindrome feto-alcolica e in Italia ben 25 mila sono i piccoli colpiti. Per i numeri nel resto del globo risultano esserne affetti oltre 119 mila, e tutto questo a causa di mamme che consumano liquori.

D’altronde il bere alcol fa più male alle donne che agli uomini, il cui organismo è più forte e resistente agli agenti esterni o a quelli ingeriti. Purtroppo però, in base all’Osservatorio alcologico dell’Istituto superiore di Sanità, ancora una donna su due ne fa uso durante la gravidanza!

Fonte foto: https://pixabay.com/it/photos/incinta-madre-corpo-gestante-1245703/

Per questo motivo Anna Maria Paoletti, professoressa e direttore ospedaliero di Ginecologia e Ostetricia a Cagliari, ne spiega i rischi. «L’alcol può avere degli effetti teratogeni, ovvero può provocare lo sviluppo anomalo di alcuni organi del feto, in particolare sullo sviluppo del cervello». In primis, il futuro bebé potrebbe avere alterazioni fisiche, mentali o comportamentali nonché deficit di attenzione e apprendimento.

Tutto questo perché l’alcol, una volta ingerito, viene assorbito attraverso la placenta. Siccome il feto non avrà modo di “smaltirlo” esso verrà in contatto direttamente con le cellule e gli organi in via di sviluppo, influenzandoli negativamente.

Da qui il via alla campagna di sensibilizzazione per tutti i futuri genitori avviata nel Lazio dalla Confederazione Italiana dei Pediatri (Cipe). Il nome è “Mamma mi fa male punto e basta!” e l’obiettivo è quello di far recepire bene il messaggio, a tutti!

Fonte foto: https://pixabay.com/it/photos/incinta-madre-corpo-gestante-1245703/.

Serena Cantelmi

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