Bellezza

Autotrapianto di capelli: scopriamo le varie fasi che lo contraddistinguono

L’autotrapianto di capelli è ormai divenuto la soluzione più gettonata in assoluto da chi desidera ottenere un infoltimento:

vantaggi che questa metodologia sa assicurare, infatti, sono innumerevoli, a partire dal fatto che l’intervento è poco invasivo ed indolore fino alla qualità e alla naturalezza del risultato finale.

Chiaramente, si sta pur sempre parlando di un intervento chirurgico, di conseguenza deve essere eseguito da professionisti esperti seguendo delle procedure rigorose.

Anche l’autotrapianto, come è per tutti gli interventi di chirurgia estetica, non deve essere inteso come una mera operazione, ma come un processo, che parte dalle analisi preliminari fino al raggiungimento del risultato definitivo.

Alla luce di questo, è sicuramente molto interessante fare il punto su quali siano le fasi principali di questo percorso, e per avere un’idea assolutamente completa ed esaustiva può essere un’ottima idea quella di consultare il sito web di una clinica specializzata quale Clinic Biorigeneral.

Vediamo subito, dunque, quali sono gli step che contraddistinguono un autotrapianto eseguito in modo sicuro e professionale.

Fase pre-intervento

La fase pre-intervento si avvia con un primo contatto tra il paziente ed il medico, in cui il professionista valuta le aspettative del suo cliente (correggendole, laddove fossero poco realistiche) ed esegue dei primi test di natura tricologica.

Successivamente, il paziente viene sottoposto ad una serie di test medici quali esami del sangue ed elettrocardiogramma, volti ad accertare che il suo organismo sia in grado di affrontare l’intervento senza potenziali complicanze.

Nei giorni che precedono l’intervento, il risultato finale viene pianificato in modo più preciso anche tramite la realizzazione di disegni e di foto, inoltre il paziente è chiamato ad assumere un apposito antibiotico.

Fase dell’intervento

L’intervento ha inizio con la rasatura dei capelli; oggi, grazie all’affinamento di tecniche di ultima generazione, rasare a zero i capelli non è indispensabile, tuttavia è sempre consigliato, dal momento che in questo modo il medico può operare in modo più agevole e soprattutto con una maggiore precisione.

Successivamente la zona donatrice, ovvero quella da cui i capelli verranno prelevati per poi essere impiantati nelle zone da infoltire, diviene oggetto di un’anestesia locale, effettuata tramite una miscela di lidocaina ed adrenalina; questa fase consente di effettuare la procedura in maniera completamente indolore.

Vengono dunque prelevate le unità follicolari, ed è utile sottolineare che, da questo punto di vista, è possibile procedere con diverse metodologie: la tecnica FUE, che prevede che il prelievo dei singoli bulbi sia effettuato con uno strumento denominato punch, la variante DHI, che a differenza della FUE standard consente di impiantare i bulbi in modo diretto, senza far ricorso ad incisioni precedentemente realizzate, e la tecnica FUT, in cui si prelevano piccole porzioni di cute, le cosiddette “strips”, da cui si recuperano i bulbi da impiantare.

Fase post-intervento

Subito dopo il termine dell’intervento vengono somministrati degli antidolorifici; in questa fase il paziente può avvertire un piccolo fastidio, o al più un pizzicore, ma nulla che si riveli doloroso.

Il paziente può tornare alla sua quotidianità praticamente subito, avendo però cura di rispettare le semplici accortezze che gli verranno suggerite.

Deve essere premura del medico valutare, sia con delle semplici fotografie che con delle visite periodiche, il regolare decorso dell’intervento, ed è importante sottolineare fin da ora che il risultato definitivo non è immediato.

La formazione di croste, anche piuttosto evidenti, sul cuoio capelluto, non deve preoccupare, essendo un fenomeno assolutamente normale che rientra autonomamente nell’arco di alcuni giorni.

Non deve preoccupare neppure la copiosa caduta che si riscontrerà ad un paio di settimane dal termine dell’intervento: anche questa fase, denominata “shock loss”, è assolutamente fisiologica.

Dopo circa 3 mesi i follicoli trapiantati avvieranno un nuovo ciclo vitale e si assisterà così ad una ricrescita; i risultati iniziano a divenire apprezzabili già dopo 5-6 mesi dall’intervento, per poi divenire definitivi dopo 10-12 mesi.

Team Redazione

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