Benessere

Ansia generalizzata: come sconfiggere la paura di vivere?

Quand’è che si parla di ansia generalizzata? Vediamo quando i sintomi spingono a definirla tale e quali sono le cure più efficaci.

L’ansia generalizzata è un disturbo psicologico che può essere anche parecchio invalidante. Generalmente, si presenta con sintomi chiari, che difficilmente possono essere confusi con un’altra patologia. Vediamo quali sono le cause e, soprattutto, quali sono i rimedi più efficaci per sconfiggerla.

Ansia generalizzata: cause e sintomi

Si definisce ansia generalizzata quel disturbo che si presenta nella vita di una persona in modo costante. Viene definita generalizzata proprio perché l’ansia non coinvolge un solo aspetto dell’esistenza, ma riflette tutta la quotidianità. Solitamente, questa patologia psichiatrica si accompagna ad altri disturbi dell’umore, ad attacchi di panico e depressione. Può manifestarsi anche tutti i giorni ed essere legata ai motivi più disparati: da un problema a lavoro a tensioni familiari, passando per la situazione economica. Qualunque sia il fattore scatenante, i soggetti che la vivono hanno sempre un certo timore nei confronti del futuro e una tensione o inquietudine che difficilmente riescono a controllare.

L’ansia generalizzata ha sintomi chiari: palpitazioni, battito cardiaco accelerato, sudorazione eccessiva, agitazione, secchezza delle fauci, difficoltà a respirare, sensazione di soffocamento, fastidio al torace, nausea, dolore addominale, vertigini, instabilità, stordimento, sensazione di perdere il controllo o di impazzire e paura di morire. Inoltre, l’ansia cronica ha altri sintomi: vampate di calore, brividi di freddo, intorpidimento, formicolio, tensione muscolare, irrequietezza, incapacità di rilassarsi, nervosismo, sensazione di nodo alla gola, difficoltà a deglutire, irritabilità e disturbi del sonno.

Ansia cronica: cura

Vivere senza ansia generalizzata si può, a patto che si decida di intraprendere un percorso di psicoterapia. I farmaci, da soli, non servono ad un bel niente: il disturbo deve essere affrontato e sviscerato fino alla radice. E’ bene chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale che, eventualmente, vi consiglierà anche un supporto dello psichiatra. E’ quest’ultimo, laddove ce ne fosse bisogno, a prescrivere psicofarmaci.

Fabrizia Volponi

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